E' morto un ragazzo

[Darkman]

Una domenica mattina, mentre mia moglie stavamo nel garage per prendere l’auto, si è avvicinata una signora che conosciamo da molti anni: mia moglie da quando ci siamo sposati (22 anni) ed io da quando ero ragazzo, essendo stato compagno di giochi dei suoi figli e nipoti al mare; avevamo lecabine a fianco.
Portava un mazzo di fiori bianchi freschissimi e profumati, si era vestita elegante essendo giorno di festa. doveva andare a trovare suo figlio…al cimitero.

“La tomba è la casa di mio figlio ed io devo andare ogni giorno a tenerla pulita”.

E’ una storia a noi nota, iniziata nove anni prima con la tragica morte del suo ragazzo vittima di un incidente stradale per un Tir che marciava controsenso.
Lasciò un bimbo di 2 anni e una moglie che dovette prendere il posto del marito, alla sna stessa scrivania.
Da allora, come se il tempo non contasse, da nove anni sua madre e suo padre vanno ogni giorno al cimitero, anche quando piove a dirotto e lo straripamento del canalone allaga la strada.

“Mio figlio è solo e io sono sua madre, non posso lasciarlo” prosegue la signora.
“Volevo parlarvi da tempo, ogni mattina vedo vostro figlio che prende l’auto dal garage e ho sempre l’impressione di vedere il mio caro ragazzo, gli assomiglia per quanto è bello ed educato, la sera lo rivedo quando rientra: è come se rivedessi lui, poi sono affezionata a Luigi…lo riconrdo che giocava con i miei figli e mia nipote, sempre insieme” .

Iniziò a piangere.
“La mia casa è buia e nera, mia figlia dice sempre di tirarmi su, di non piangere sempre e di pensare anche a lei, ma non ci riesco, non ci riesco proprio, e quando un giorno non posso andare a trovarlo, piango tutto il giorno, come se lo tradissi”.
Mia moglie, che la vede ogni giorno passare sotto casa avviarsi per il cimitero, non riesce a non tradire l’emozione nel cercare di confortarla ed io penso a quanto era allegra e disponibile quand’ero piccolo, ricordando le estati al mare.

“La mia vita è come un nastro che viene riavvolto” continua ruotando l’indice.
“Dottore, neurologo e psicologo…ma io alla fine ho detto basta. Se io vivo col pensiero che mio figlio un giorno busserà alla mia porta, che il Signore me lo ridia…perché mi devono togliere questa speranza? Io continuo a vivere solo per quello: il cuore di mamma non capisce il perché deve rassegnarsi alla morte di un figlio”.

[systemcrack]

Non avevo visto questa sezione... Davvero commovente il racconto Luigi, ma dimmi una cosa questi racconti sono inventati o sono veri?
Comunque complimenti.

[paoletta]

E' stato il primo topic che ho letto quando sono entrata qui
E' tristissima questa storia,credo che non ci sia niente di peggio che la morte di un figlio....un genitore non potrà mai rassegnarsi di averlo perso per sempre

[Darkman]

Non avevo visto questa sezione... Davvero commovente il racconto Luigi, ma dimmi una cosa questi racconti sono inventati o sono veri?
Comunque complimenti.

Verissima, ancora oggi incontro quella mamma: ogni giorno va al cimitera....
Cerca di reagire con l'allegria del saluto, nella cura della persona, ma la sua vita è segnta irrimediabilmente.

Gli altri sono racconti semi auto-biografici tipo MARIANA e sopratutto ANGELO&aNGELO...ho avuto una delicata operazione agli occhi qualche anno fa.