SCOMMESSA COL DIAVOLO

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Darkman
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Iscritto il: marzo 28, 2009, 11:04 pm

SCOMMESSA COL DIAVOLO

Messaggio da Darkman »

Un giorno, tanti anni fa, lessi una striscia a fumetti con una storia talmente bella che mi rimase impressa per la sua originalità anche contro il razzismo.
Mia figlia era piccola e, tra le tante fiabe, le raccontai anche questa storia modificandola e personalizzandola, leggendo nel cuore del protagonista. Lei la trovò bellissima e mi invitò a pubblicarla in un siro specializzato (da qualche settimana chiuso, purtroppo).
Mi sono sempre piaciute le storie in cui le esperienze maturano le persone e spero che sia gradita ai lettori di SoSpc che considero la mia casa virtuale.



[area=]SCOMMESSA COL DIAVOLO
di Luigi
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C’era una volta un giovane arrogante, baldanzoso e sicuro di sé che amava moltissimo le scommesse e le vinceva sempre, tanto che una volta dichiarò che avrebbe vinto qualsiasi scommessa anche col diavolo in persona.
Il diavolo non perse l’occasione e gli si presentò ghignante proponendogli una singolare scommessa: gli consegnò una borsa piena di monete d’oro e se in un anno il giovane non si fosse mai lavato o curato in qualsiasi parte della sua persona e non si fosse mai cambiato d’abito e di altro, la borsa sarebbe rimasta sua.
Altrimenti si sarebbe preso la sua anima.
Al giovane non parve vero! Una tal somma per una scommessa così facile ed accettò prontamente.

Cominciò a viaggiare, a divertirsi, a frequentare i locali più esclusivi e le taverne più famose. Ma i capelli e la barba iniziarono ad allungarsi velocemente e i vestiti ad infeltrirsi. Successivamente le unghie, per quanto erano lunghe, si incurvarono, la barba e i capelli, oltre ad essere molto lunghi, divennero unti, i vestiti cominciarono a lacerarsi, le scarpe si riempirono di tagli e tutta la persona emanava un cattivo odore.
La gente ora lo scansava, le locande e le osterie non lo facevano entrare per non far scappare i loro clienti. Lui mostrava le monete, ma un panettiere, tra gli altri, gli gridò: “Vattene via, miserabile. Quel denaro lo hai sicuramente rubato, sei troppo cencioso e puzzolente!!”.
Scacciato ed evitato da tutti, nonostante fosse ricco, si ridusse a fare l’elemosina per un pezzo di pane per sopravvivere!
Passarono i mesi e i suoi abiti erano ormai a brandelli, camminava scalzo, i capelli unitamente alla barba erano lunghissimi e arruffati oltre che lerci, il viso e le mani erano pieni di terra e sudiciume, il suo cattivo odore lo si sentiva da lontano: era davvero impressionante.
Sfinito per le notti all’aperto, i digiuni e le umiliazioni, giunse ad una fattoria dove vivevano tre belle fanciulle e chiese loro almeno un poco d’acqua dal pozzo.
Due di loro, alla sua vista, urlarono per il disgusto alla sua vista e, per allontanarlo, gli lanciarono pietre. Dovette rifugiarsi, stremato nella stalla, cercando qualcosa da mangiare e, per estrema disperazione… stava per arrendersi alla scommessa.
Ma qualcosa di inaspettato avvenne.
Lo raggiunse la più giovane delle tre con un vassoio di zuppa fumante e glielo porse. Al giovane parve la cosa più buona del mondo… Nei giorni seguenti la ragazza gli portò da mangiare e il giovane ogni volta protestava:
“Come fai ad avvicinarti? Devo sembrarti orribile!”
“Non bisogna fermarsi alle apparenze, tu hai bisogno e tanto mi basta”replicava sempre lei e gli faceva compagnia.
Lui si vergognava di farsi vedere in quello stato da una così speciale ragazza e, non sopportandolo, dopo un po’ di tempo andò via.
Finalmente l’anno finì, vinse la scommessa e poté ripulirsi, cambiarsi con abiti lindi e profumati, radersi barba, tagliarsi capelli, unghie e si sentì rinascere. Ma il suo animo era cambiato, la lezione gli era servita e il pensiero correva a quella dolce e buona ragazza… Prese una lussuosa carrozza e raggiunse la fattoria.
Una volta arrivato chiese un bicchiere d’acqua e le due più grandi si affrettarono a servirlo, facendogli gli occhi dolci e anelando di sposare un così bello e ricco giovine.
Finito di bere annunciò: “Sono venuto fin qui a chiedere la mano di una di voi”.
Le fanciulle lo guardarono stupite e lui continuò: “e chiedo in sposa la creatura più dolce e buona che io abbia conosciuto”.
Avanzò, prese la mano della sua comprensiva amica che lo fissava sempre più stupita e lui le rivelò chi fosse.
E da quel giorno vissero felici e contenti e lui non fece mai più una scommessa.[/color]
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